- La zona non è del Comune ma è stata data in concessione alla Biennale ? - La Biennale non ha i cartelli adatti ? (sentito dire) - La segnaletica si contraddice ad ogni passo - La pista è ciclabile ma anche pedonale - Ci sono cartelli che indicano "cicli a mano" ma ci sono anche quelli che dicono pista ciclabile e contemporaneamente marciapiede per pedoni - Gli ultimi lavori sulla terrazza hanno ristretto il marciapiede, alias pista ciclabile, che in certi punti è largo 108 centimetri e dovrebbe servire per il passaggio di biciclette e pedoni in due sensi di marcia! Ci sono dipinte per terra biciclette e pedoni e le frecce in due sensi di marcia ma all'uscita (altezza via Candia) diventa un solo senso. A causa della promiscuità (pedoni e biciclette) di chi sarà la colpa in caso di incidente? ognuno ritiene di aver ragione, sarà il ciclista ad investire il pedone o il pedone a non stare attento alle biciclette ? Naturalmente i vigili urbani (forse perchè la zona non è di loro competenza) non si fanno vivi. Ho visto la polizia che ferma solo macchine e moto disinteressandosi delle biciclette anche se percorrono la strada vietata e con il semaforo rosso - Cosa comporta tutto questo ?: Biciclette sui due sensi sia sulla strada (dove sono vietate) che sul marciapiede. Ciclisti e pedoni a rischio investimento che sul marciapiede si gridano dietro anche a causa dell'inesistenza dei campanelli sulle bici del Lido (non ha mai capito il perché). Le biciclette parcheggiate alla rinfusa occupano, poi, gran parte della pista/marciapiede.
Quanto meglio sarebbe stato spostare di pochi centimetri il recinto del noto scempio (area pini ora dell'amianto) e creare una pista ciclabile a fianco della strada? Ma naturalmente le cose logiche in quella zona non esistono è la zona dell'illogicità a partire dalla prima pietra, all'amianto, e in poi chissa per quanto tempo ancora.
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