29 settembre 2009

Piani Generale del Traffico

Municipalità del Lido, votazione del Piano Generale del Traffico, c’ero anch’io.

27 settembre 2009

Lettera al Venerdì di Repubblica

Vedo con piacere che, come vostra abitudine, avete pubblicato  un altro articolo sul verde e  sugli alberi.

26 settembre 2009

A proposito di salvaguardia della laguna Quando da piccolo, in riva al mare, costruivo delle dighe di sabbia sulla battigia, passavo il tempo a vedere come la forza delle onde del mare cercavano uno sbocco per superare quella difesa. Naturalmente il mare vinceva sempr, non oltrepassava la diga ma la aggirava allagando la parte pi bassa della sabbia. Ora, dopo la costruzione del Mose, quando si chiuderanno le paratie ed il mare premerà su di esse, chiaramente il mare cercherà uno sbocco. A fianco del Mose degli Alberoni attualmente c'è la zona pi bassa del Lido di Venezia. Albero- iii è appena a due metri sul livello del mare, la strada che dal mare porta in laguna è pianeggiante a differenza delle altre parti del Lido (Il Gran Viale è in salita verso le spiagge, i lungomari sono molto pi alti rispetto alle spiagge. Tutto il Lido, in quei punti, era una grande duna). Anche mettendo da parte la polemica ambientalista (nidificazione, piantagioni, paesaggio naturale ecc.) il problema è di difesa e salvaguardia della laguna e di Venezia. Non credo che il Consorzio costruttore del Mose con i milioni di euro a disposizione cada nel tranello di fare acqua nel momento di inaugurare la chiusura delle dighe mobili e quindi si premurerà di costruire, al posto della duna, non voluta dai bagnanti e dagli abitanti, magari una diga di protezione in cemento simile ai murazzi, Il Consorzio, per esperienza (vedi No Mose) non lo ferma nessuno. Bagnati, abitanti, meditate: meglio una duna naturale.

23 settembre 2009

Il Gazzettino - Ambientalisti bloccano il taglio degli alberi

 Ieri mattina una ventina di persone è riuscita a fermare le motoseghe di Veritas che avrebbero dovuto entrare in azione per abbattere alcuni alberi all'altezza del galoppatoio di Ca' Bianca, pochi metri dopo la rotatoria. I manifestanti hanno impedito il taglio degli alberi, facendo da scudo con il proprio corpo davanti ai tronchi. L'abbattimento di una decina di alberi era per autorizzato da una specifica ordinanza comunale per motivi di pubblica incolumità. «Questi alberi sono ancora sani hanno detto Arrigo Battistini presidente di Estuario Nostro e Paolo Fumagalli del coordinamento delle associazioni ambientaliste del Lido il problema maggiore è che le ditte che hanno eseguito i lavori sui marciapiedi hanno tranciato le loro radici, Noi chiediamo a Veritas di sovraintendere con maggiore efficacia quando vengono fatti i lavori. Se questi provocano danni alle radici degli alberi vanno immediatamente fermati gli interventi. Non si può attendere che la situazione sia compromessa per poi poter dire che non si pu pi fare nulla». Di tutt'altra opinione la replica di Veritas. «L'abbattimento era motivato da ragioni di pubblica incolumità dicono dall'azienda che cura il verde pubblico uno studio di una ditta esterna, che quindi non c'entra con noi, ha classificato questi al- ben di categoria D e cioè quelli di maggior rischio per la pubblica incolumità. Appunto il pericolo di crollo è molto alto. Per questo motivo noi stavamo eseguendo solamente quanto stabilito da un'ordinanza comunale».

21 settembre 2009

Le piste ciclabili del Sindaco

Ha ragione il sindaco Cacciari ! Il Lido è già di per sè una grande pista ciclabile. Io una proposta ce l'ho. Propongo   che il nostro sindaco attui da subito la costruzione di piste "in sicurezza" per le automobili del Lido così le biciclette potranno correre tranquillamente sulle strade (già di per sè grandi piste ciclabili) senza investire ed uccidere i passeggeri delle automobili.

05 settembre 2009

Lettera alla Nuova Venezia

Leggo sul vostro giornale che, ancora una volta, il Sig. Mencini insiste nella tesi che il Coordinamento delle Associazioni Ambientaliste del Lido sia solo un movimento di protesta e di denuncia e non un “ambientalismo moderno pragmatico che  lavora e interviene nel territorio tutelandolo”.
Ma io chiede al Sig. Mencini  se lui, essendo un Verde  presente nel territorio, non si sia ancora accorto che questo è un momento di emergenza  per il Lido.
Non si è accorto che è in atto un processo colossale  di cementificazione a scapito del verde del Lido.
Ci sono forze finanziarie in possesso di consistenti capitali che con la scusa della “riqualificazione del Lido”  ottengono la possibilità, saltando o ignorare passaggi e verifiche previste dall’ordinamento democratico, di progettare e costruire di tutto e di più, mettendo i cittadini di fronte al fatto compiuto.
Abbiamo vissuto  la saga del Palacinema e vedremo come andrà a finire, ma di seguito ci sono altri progetti.
La vendita dell’Ospedale al Mare che, oltre alle conseguenze nel territorio dell’Ospedale stesso,  procurerà un altro scempio: la cancellazione del Parco della Favorita per la costruzione di condomini.
E’ di futura attuazione la (ancora una volta) “riqualificazione”  del parco delle Rose, si parla di garage sotterraneo e di centro commerciale.
Anche parte del parco del Des Bains sarà sacrificato per la costruzione di residence.
E cosa dire del Forte di Malamocco per il quale la Sovrintendenza ha dato parere favorevole al progetto.
Poi c’è tutta una serie di follie architettoniche ad esempio la sopraelevazione del lungomare del Lido, naturalmente abbattendo tutta la vegetazione esistente.
Per non parlare poi di darsene, aeroporto, garage su campi di calcio ecc. ecc. 
E’ codice rosso al Lido.
A questo punto secondo quanto scritto dal Sig. Mencini  le Associazioni dovrebbero collaborare, ma con chi ?
Sono state più volte inoltrate e, naturalmente rifiutate,  richieste di incontro con coloro che hanno in mente questo grande progetto per il Lido.
Lo scopo essenziale del Coordinamento delle Associazioni è quello di informare i cittadini di quanto sta avvenendo attraverso tutti i possibili mezzi di comunicazione e  tutte le forze sono impegnate per questo scopo.
La raccolta di 2746 firme contro l’abbattimento della pineta del casinò, la massiccia presenza del pubblico, l’altro giorno,  in sala e fuori della sala Volpi della Mostra del cinema e il successo della proiezione-denuncia del  documentario “Un altro Lido è possibile”, che ha richiesto uno sforzo non indifferente sia di lavoro che di costi,  ci lascia sperare per aver contribuito tutti a formare un consistente numero di persone informate che a loro volta ne informeranno altre.
Quando l’emergenza passerà allora gli sforzi potranno essere rivolti verso le, senza alcun dubbio, importanti azioni che ci stanno altrettanto a  cuore,   richiamate dal Sig. Mencini.

03 settembre 2009

Ringraziamento

Volevo ringraziare il Presidente della Biennale Paolo Baratta e il Direttore della 66^  Mostra del Cinema Marco Muller per la gentile concessione  della Sala Volpi al Coordinamento delle  Associazioni Ambientaliste  per la proiezione del documentario "Un altro Lido è possibile" dimostrando disponibilità e sensibiltà per i  problemi dei lidensi. Ringrazio anche, per la loro professionalità, i tecnici e, in particolar modo, il  Direttore di sala.